Se siete pronti a spendere due milioni e mezzo per una soluzione
senza compromessi, Kodak propone la Dc260, una fotocamera con
obiettivo zoom motorizzato e autofocus (l'unico in circolazione)
e con sensore digitale capace di raggiungere l'ineguagliata risoluzione
di 1,6 milioni di pixel: sufficienti a produrre stampe di qualità
fino alla dimensione di una mezza pagina A4.

La Kodak Dc260 è la più costosa fra le fotocamere
digitali di uso personale, ma è anche la più potente
e la più pregiata.
Noi l'abbiamo provata a fondo, in tutte le possibili situazioni,
scattando quasi 1.500 foto, e siamo giunti alla conclusione che
si tratta di un oggetto davvero versatile. Si adatta automaticamente
a qualsiasi condizione di luce e permette di scattare foto di
qualità editoriale anche all'interno di edifici senza dover
ricorrere al flash. E quando invece il flash viene utilizzato,
l'effetto è bilanciato e naturale, e non ci sono le solite
dominanti bluastre che troviamo in molte altre fotocamere digitali.

CASCATE VERISSIME
Due foto scattate con la Kodak Dc260 alle cascate del Niagara.
Notate la qualità dei dettagli
e la ricchezza dei
colori e dei toni.
Le capacità di compressione sono ottime e un file da 4,5
Mbyte viene ridotto a 400 Kbyte senza perdere visibilmente dettaglio
o varietà dei colori. Lo zoom ottico da 37-111 mm (grandangolare
- normale - tele) permette di coprire quasi tutte le inquadrature
e può essere abbinato a un ulteriore zoom digitale 2X.
La messa a fuoco è automatica su tre punti oppure sul centro
dell'immagine, ma può essere impostata a mano (specificando
la distanza da menu) nelle situazioni di scarsa illuminazione,
dove il sensore all'infrarosso di messa a fuoco non riesce a identificare
il soggetto con precisione.
L'unico vero difetto si nota nelle fotografie ravvicinate, dove
la messa a fuoco è vincolata alla distanza minima di 50
cm e dove l'uso di un mirino galileiano (separato dall'obiettivo
e posizionato di lato) introduce il classico errore di parallasse
(l'inquadratura che vediamo nel mirino non è quella vista
dall'obiettivo e perciò la foto risulta spostata). È
comunque possibile simulare il funzionamento di una macchina reflex
(dove il mirino vede esattamente quel che vede l'obiettivo) usando
il display a colori sul dorso della fotocamera.
La fotocamera Kodak è versatile: offre tre possibili risoluzioni
con altrettanti livelli di compressione, per un totale di nove
combinazioni. Usando la schedina compact flash da 8 Mbyte fornita
in dotazione, si va da 14 pose alla risoluzione e qualità
massime (1.536 x 1.024 pixel ) a 93 pose alla risoluzione e qualità
minime (768 x 512 pixel). Questa capienza può essere raddoppiata
o quadruplicata acquistando schedine opzionali da 15 o 30 Mbyte
che costano indicativamente 350.000 e 550.000 lire. È possibile
scattare fotografie in rapida sequenza (3 pose al secondo) oppure
programmare la Dc260 affinché scatti automaticamente a
intervalli programmati, impostando il numero totale di pose e
la risoluzione delle stesse. Il display posteriore visualizza
la fotografia appena scattata e ci permette di cancellarla immediatamente
se non ci piace. Lo stesso display può essere utilizzato
per rivedere tutte le fotografie presenti nella schedina di memoria,
archiviarle in cartellette e annotarle con commenti vocali tramite
il microfono e l'altoparlante incorporati. La macchina funziona
con quattro pile stilo di tipo standard e offre un'autonomia di
circa 100 scatti alla massima risoluzione con le normali Duracell
e circa 450 scatti con le pile di Kodak PhotoLife. Esistono ben
quattro modi diversi per comunicare con l'esterno: il connettore
video composito per proiettare le fotografie sul televisore, la
porta seriale e la porta a raggi infrarossi per telecomandare
la fotocamera dal Pc e trasferire le fotografie con una velocità
di 115 Kbit al secondo, la porta Usb per telecomandare la fotocamera
e trasferire le fotografie a circa 500 Kbit al secondo (l'intera
schedina da 8 MByte si svuota in circa due minuti contro i 16
minuti necessari con la porta seriale).
Nel corredo delle connessioni troviamo infine una presa per flash
esterno professionale, che viene programmato da menù.
Le immagini vengono memorizzate in formato Jpeg oppure Flashpix.
Quest'ultimo è particolarmente adatto per la distribuzione
di fotografie su Internet poiché contiene al proprio interno
diverse versioni della stessa immagine, a risoluzioni e qualità
differenti, che possono essere scelte interattivamente a seconda
delle necessità. Entrambi i formati possono contenere annotazioni
vocali che seguono l'immagine anche quando questa viene trasferita
su computer e che possono essere riascoltate da Windows (nella
forma di file wave) oppure dall'interno di Picture Easy 3.0, l'applicazione
di fotoritocco che Kodak offre a corredo della Dc260.
Un aspetto secondario, ma molto utile: l'alimentatore fornito
in dotazione comprende una serie di spine jolly per adattarsi
alle prese europee, inglesi, americane e giapponesi.
Kodak Dc260
Produttore Kodak
(02-660281)
Sito www.kodak.com
Prezzo (Iva esclusa) 2.350.000 lire con schedina da 8 Mbyte e
programma Picture Easy 3.0
Ambiente Windows 95, 98
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