N. 15 del 1/11/1998

Il meglio della fotografia digitale
di Roberto Mazzoni


Se siete pronti a spendere due milioni e mezzo per una soluzione senza compromessi, Kodak propone la Dc260, una fotocamera con obiettivo zoom motorizzato e autofocus (l'unico in circolazione) e con sensore digitale capace di raggiungere l'ineguagliata risoluzione di 1,6 milioni di pixel: sufficienti a produrre stampe di qualità fino alla dimensione di una mezza pagina A4.


La Kodak Dc260 è la più costosa fra le fotocamere digitali di uso personale, ma è anche la più potente e la più pregiata.
Noi l'abbiamo provata a fondo, in tutte le possibili situazioni, scattando quasi 1.500 foto, e siamo giunti alla conclusione che si tratta di un oggetto davvero versatile. Si adatta automaticamente a qualsiasi condizione di luce e permette di scattare foto di qualità editoriale anche all'interno di edifici senza dover ricorrere al flash. E quando invece il flash viene utilizzato, l'effetto è bilanciato e naturale, e non ci sono le solite dominanti bluastre che troviamo in molte altre fotocamere digitali.


CASCATE VERISSIME

Due foto scattate con la Kodak Dc260 alle cascate del Niagara. Notate la qualità dei dettagli e la ricchezza dei colori e dei toni.


Le capacità di compressione sono ottime e un file da 4,5 Mbyte viene ridotto a 400 Kbyte senza perdere visibilmente dettaglio o varietà dei colori. Lo zoom ottico da 37-111 mm (grandangolare - normale - tele) permette di coprire quasi tutte le inquadrature e può essere abbinato a un ulteriore zoom digitale 2X. La messa a fuoco è automatica su tre punti oppure sul centro dell'immagine, ma può essere impostata a mano (specificando la distanza da menu) nelle situazioni di scarsa illuminazione, dove il sensore all'infrarosso di messa a fuoco non riesce a identificare il soggetto con precisione.

L'unico vero difetto si nota nelle fotografie ravvicinate, dove la messa a fuoco è vincolata alla distanza minima di 50 cm e dove l'uso di un mirino galileiano (separato dall'obiettivo e posizionato di lato) introduce il classico errore di parallasse (l'inquadratura che vediamo nel mirino non è quella vista dall'obiettivo e perciò la foto risulta spostata). È comunque possibile simulare il funzionamento di una macchina reflex (dove il mirino vede esattamente quel che vede l'obiettivo) usando il display a colori sul dorso della fotocamera.

La fotocamera Kodak è versatile: offre tre possibili risoluzioni con altrettanti livelli di compressione, per un totale di nove combinazioni. Usando la schedina compact flash da 8 Mbyte fornita in dotazione, si va da 14 pose alla risoluzione e qualità massime (1.536 x 1.024 pixel ) a 93 pose alla risoluzione e qualità minime (768 x 512 pixel). Questa capienza può essere raddoppiata o quadruplicata acquistando schedine opzionali da 15 o 30 Mbyte che costano indicativamente 350.000 e 550.000 lire. È possibile scattare fotografie in rapida sequenza (3 pose al secondo) oppure programmare la Dc260 affinché scatti automaticamente a intervalli programmati, impostando il numero totale di pose e la risoluzione delle stesse. Il display posteriore visualizza la fotografia appena scattata e ci permette di cancellarla immediatamente se non ci piace. Lo stesso display può essere utilizzato per rivedere tutte le fotografie presenti nella schedina di memoria, archiviarle in cartellette e annotarle con commenti vocali tramite il microfono e l'altoparlante incorporati. La macchina funziona con quattro pile stilo di tipo standard e offre un'autonomia di circa 100 scatti alla massima risoluzione con le normali Duracell e circa 450 scatti con le pile di Kodak PhotoLife. Esistono ben quattro modi diversi per comunicare con l'esterno: il connettore video composito per proiettare le fotografie sul televisore, la porta seriale e la porta a raggi infrarossi per telecomandare la fotocamera dal Pc e trasferire le fotografie con una velocità di 115 Kbit al secondo, la porta Usb per telecomandare la fotocamera e trasferire le fotografie a circa 500 Kbit al secondo (l'intera schedina da 8 MByte si svuota in circa due minuti contro i 16 minuti necessari con la porta seriale).

Nel corredo delle connessioni troviamo infine una presa per flash esterno professionale, che viene programmato da menù.

Le immagini vengono memorizzate in formato Jpeg oppure Flashpix. Quest'ultimo è particolarmente adatto per la distribuzione di fotografie su Internet poiché contiene al proprio interno diverse versioni della stessa immagine, a risoluzioni e qualità differenti, che possono essere scelte interattivamente a seconda delle necessità. Entrambi i formati possono contenere annotazioni vocali che seguono l'immagine anche quando questa viene trasferita su computer e che possono essere riascoltate da Windows (nella forma di file wave) oppure dall'interno di Picture Easy 3.0, l'applicazione di fotoritocco che Kodak offre a corredo della Dc260.

Un aspetto secondario, ma molto utile: l'alimentatore fornito in dotazione comprende una serie di spine jolly per adattarsi alle prese europee, inglesi, americane e giapponesi.

Kodak Dc260

Produttore Kodak

(02-660281)

Sito www.kodak.com

Prezzo (Iva esclusa) 2.350.000 lire con schedina da 8 Mbyte e programma Picture Easy 3.0

Ambiente Windows 95, 98



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